Expo, il fantasma delle opere è un bellissimo servizio curato da Alessia Gallione e Roberto Rho per Repubblica.

Ecco i numeri del disastro:

Sono passati 3 anni, per la precisione 1092 giorni (era il 31 marzo 2008 quando l'Expo fu assegnata a Milano).

A 1495 giorni dalla data dell'inaugurazione dell'Expo, non ci sono ancora i terreni per l'evento e mancano i soldi di Comune, Provincia e sponsor.

«Di quei 1746 milioni di euro necessari per allestire il sito (molte altre centinaia di milioni sono previste per le infrastrutture e altri 1280 milioni per l'organizzazione dell'evento), quasi metà (833 milioni) toccano al governo». Quanto a Comune e Regione, «devono mettere 218 milioni a testa, la Provincia e la Camera di Commercio 109 ciascuna».

I politici milanesi e lombardi, tutti di Pdl e Lega, «ancora oggi sono avvitati in una querelle estenuante su quale sia la forma migliore per acquisire i terreni di Rho-Pero: dopo mille oscillazioni tra il comodato d'uso (i privati "prestano" i terreni, li avranno nel dopo-Expo con il valore aggiunto del cambio di destinazione d'uso che consente di costruire a piacimento) e la "newco" (società mista pubblico-privata nella quale i soci pubblici mettono i quattrini e i privati i terreni), oggi il barometro si è spostato decisamente sull'acquisto tout court».

La cifra, in questo caso, supererebbe i 100 milioni di euro.

Come ricorda Petrini, sparisce anche l'orto globale. Si rischia la «figuraccia globale». In effetti, siamo in tempo per raggiungere quest'ultimo obiettivo.

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