Capita spesso che Michele Serra abbia ragione. A me il passaggio che interessa di più è il seguente:

A sinistra del Pd, e comunque fuori da esso, c’è una marea di voti dispersa in cento rivoli. Tra i voti in sonno degli astensionisti (milioni) e il voto irrequieto che si riversa su Idv, Sel, Cinque Stelle, Verdi e altre particole, stiamo parlando di un quinto e forse un quarto dell’elettorato italiano: il doppio della Lega.

Dopo avere parlato per mesi della grande-alleanza-d'unità-nazionale-in-previsione-di-un-governo-tecnico-che-facesse-la-legge-elettorale, forse è il caso di guardare di più all'astensionismo, alla cosiddetta antipolitica, all'irrequietezza così bene descritta da Serra.

Capirne le ragioni, interloquire con questo elettorato di indecisi (perché sono loro che decidono l'esito delle elezioni), affrontare alcune questioni che sono ancora aperte (a cominciare dalla scelta degli argomenti e dalla chiarezza delle prese di posizione, dalle questioni ambientali all'argomento 'casta') potrebbe svegliare gli elettori. E potrebbe svegliare dal sonno burocratico soprattutto la politica del centrosinistra, che pare sempre più strumentale e impegnata in un dibattito tra le forze politiche che assume i toni aspri del conflitto e non quelli più intelligenti e responsabili del confronto. Invitando gli elettori (anche i propri) a fare altrettanto.

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