Si fa un gran parlare della necessità e dell'urgenza di riformare la Costituzione, per aggiornarla ai tempi nuovi. La verità è che dalla destra di governo (?!) provengono da anni, più che proposte di riforma compiute e ragionevoli, che potrebbero essere valutate dal momento che sono previste dalla Costituzione stessa, attacchi violentissimi alle ragioni profonde contenute nella Carta, spesso associati a un voluto travisamento dei suoi principi e delle sue finalità.

Per questo, con Ernesto Ruffini, abbiamo pubblicato un piccolo vagone, qualche tempo fa, una sorta di bigino in cui agli scatenati ministri e parlamentari di B si contrappongono puntualmente i costituenti e il dibattito che ha condotto il Paese a dotarsi della sua Costituzione, dopo il Ventennio (absit).

Lo trovate in libreria, può essere utile per affrontare la primavera di 'riforme' (sì, ciao) che, come ogni anno, il governo-che-non-governa ci propina.

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