Se B cade, si va a votare. Non sembra ci siano le condizioni per formare un governo tecnico (che poi sarebbe un governo politico, con tutta evidenza) che rappresenti tutti quelli che hanno perso le elezioni due anni fa. Discutibile sotto il profilo della forma, dal punto di vista della sostanza sarebbe una straordinaria occasione per B&B per rifarsi una verginità, tuonando dai banchi dell'opposizione per qualche mese. Ricordo a tutti che il Basso Impero, storicamente, finì con l'affermazione dei popoli del Nord. E che, d'altra parte, Napolitano non sembra disponibile ad avallare soluzioni alternative che non abbiano in Parlamento una vasta maggioranza e un profilo più 'largo'.

Se si va a votare, poi, il Terzo Polo farà il Terzo Polo, cercando di allearsi con chi vincerà alla Camera (difficile ci sia una vittoria chiara anche al Senato). Casini preferirebbe che vincesse B, Fini che vincesse il centrosinistra. Immaginare un'alleanza da Vendola a Fini pare improbabile, anche perché non pare che Fini sia minimamente interessato.

Se siamo arrivati fin qui, non è per cattiveria, ma perché sta crollando lo schema che ha retto la destra in questi anni. Non è irresponsabile chiedere il voto, anche perché il voto (giusto o sbagliato che sia) nessuno lo sta chiedendo: è una conseguenza della situazione politica in cui ci troviamo.

Se tutto questo è vero, resta da capire perché numerosi esponenti del Pd si stiano precipitando da settimane a chiedere governi tecnici e alleanze del tutto improbabili, in nome di una responsabilità generale che pure ci sarebbe, ma che non ci sono le condizioni per rappresentare. Continuare così, significa sdoganare una seconda volta Fini e accreditarlo come leader politico ben più del necessario. Perché Fini il governo dovrebbe aver deciso di farlo cadere in ogni caso. Non ha bisogno di una mano, che potrebbe diventare pericolosa: perché alle elezioni, Fli porterà via voti al Pdl, ma anche al Pd.

Se andiamo avanti così, ci troveremo presto in un cul de sac. Troppo bipolari per una «grande coalizione», troppo poco per una sfida destra-sinistra. Troppo timorosi per andare al voto, troppo deboli per formare un nuovo governo. Questione di numeri, certamente, ma in entrambi i casi questione eminentemente politica. Da affrontare facendo in modo che la linea la dia, almeno su questo, il segretario nazionale.

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