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La Prima è finita male, la Seconda non è nemmeno iniziata. Forse è meglio provare con la Terza Repubblica.
Ci vediamo a Firenze, dal 5 al 7 novembre 2010, presso la stazione Leopolda (si arriva con la metrotranvia dalla stazione di Santa Maria Novella).
Metafora ferroviaria, alla Calvino: se una notte d'inverno… finisse, finalmente. E si aprisse un'altra stagione.
Una Repubblica in cui la politica è una cosa tra le altre, non rinuncia al suo ruolo di guida, ma non si impone ai cittadini. Al contrario.
Una Repubblica in cui si ritrovi una misura e una credibilità, si punti al ricambio, si ridia voce agli elettori per scegliere i loro rappresentanti, provincia per provincia. Di stazione in stazione, appunto, con un'attenzione speciale per chi in questi anni è stato lontano dal potere.
Una Repubblica in cui i parlamentari siano la metà e guadagnino come i sindaci di una città come Firenze, non tre volte tanto. Perché non si fa politica per fare soldi, in nessuna accezione del termine.
Una Repubblica fondata sul lavoro, come una volta, non sulla rendita e sulla speculazione. In cui si torni a investire dove serve, in cui si torni a ragionare su quello che ci attende, e non solo su quello che è appena accaduto.
Una Repubblica in cui ci siano regole che danno la libertà proprio perché sono rispettate. E perché sono comprensibili, però.
Una Repubblica aperta e rigorosa, ordinata, in cui se si dice no al nucleare, si presenta un piano energetico alternativo (che sarebbe anche l'unico): perché, come ha detto qualcuno, la patria è quello che capiterà a chi viene dopo di noi.
Una Repubblica in cui non si sprechi e si risparmi, dall'ambiente alla spesa pubblica.
Una Repubblica in cui sia premiato il merito, perché però la scuola e le occasioni per crescere saranno alla portata di tutti.
Una Repubblica delle famiglie, a cominciare dalla casa in cui vivere.
Una Repubblica in cui i diritti non siano negati e i doveri non siano una domanda: «dov'eri?».
A Firenze «ci divertiremo seriamente», come abbiamo promesso di fare. Ascolteremo le voci dell'Italia che ci piace e di chi politica la fa bene, con gusto e con passione. E con la preparazione che ci vuole.
Matteo Renzi è promotore, riferimento e ospite di un momento politico partecipato e condiviso. Oltre mette a disposizione la propria struttura (unica espressione del politichese che ci permettiamo) per rendere più gradevole e democratica la partecipazione di tutti.
Vi chiediamo di far pervenire il vostro contributo entro il 24 ottobre, in tutte le forme conosciute: buone pratiche, idee, progetti e suggestioni. Anche un piccolo contributo economico, perché nella Terza Repubblica ci saranno meno rimborsi elettorali, ma ci vorrà l'aiuto di tutti e le idee dovranno essere sostenute.
Per parte nostra, l'unica cosa che faremo sarà quella di mettere tutti nelle condizioni di partecipare, intervenire, discutere. «Alla pari», senza precedenze, né candidature da lanciare, né cordate da sostenere.
Ci rivolgeremo, perciò, a tutte le tribù democratiche e progressiste del Paese. E chi vorrà promuovere con noi l'iniziativa, è il benvenuto. Nessuna primogenitura, abbiamo tutti cose più importanti da fare che continuare a 'etichettare' cose e persone.
A voi chiediamo soltanto di venire e di replicare, in futuro, questo appuntamento. Perché le stazioni sono tante, diffuse in quasi tutto il Paese. E le idee corrono sulla rete. E vorremmo abbonarci a un'Italia diversa, rinnovata. La prossima: vicina, solidale, nuova e, a suo modo, rivoluzionaria.
C'è l'evento Facebook (potrebbe non esserci?), c'è l'email a cui chiedere informazioni, ci saranno alberghi convenzionati, per tutte le tasche. Ci sarà Firenze, la sua cultura e la sua bellezza. Ci sarà molto spazio (anche fisicamente, intendo) per presentare le proprie idee. Ci sarà la politica. Quella che saremo in grado di esprimere.

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