Bene pungere, discutere, chiarire, rilanciare, e viva il buonsenso (ma come ci siamo ridotti!): "ma anche" proporre una linea politica tua sul federalismo, sulla disuguaglianza, sulla mancanza di competitività, sulla pubblica amministrazione, sulla concentrazione di capitali? Perchè capisco l'approccio dal basso e puntuale – passo passo situazione per situazione – e però manca sempre una visione, un messaggio di fondo a cui richiamarsi, nel quale identificarsi e identificarti. E resta il sospetto che tu quel passo non lo voglia fare, perchè troppo impegnativo, perchè indietro poi non si torna, perchè tanto si guadagna ma tanto si perde ad essere chiari e diretti. Eppure si deve, la politica, anche se l'abbiamo dimenticato, è responsabilità di scelte strategiche, non commenti (sempri arguti) o pura comunicazione (sempre accattivante). Non ti appiattire e specializzare nel "narrare", tu conosci l'importanza "filosofica" della sostanza: la pura fenomenologia è un increspatura sulla superficie del mondo. Siamo con te Pippo, ora tocca ancora di più a te. Oltre la linea d'ombra.
Così un commento al discorso di ieri in direzione. Rigorosamente anonimo. Un po' ingeneroso, perché non è proprio che tutto si limiti alla narrazione, dopo una campagna congressuale, soprattutto, in cui abbiamo detto, scritto e fatto un sacco di cose, ma non fa niente. E non è questo il punto. Sulla 'sostenza' (any sense), l'anonimo ha ragione. Per questo, esiste il blog. Per questo, il percorso verso Firenze, inaugurato con l'apertura delle porte del 20 settembre, sarà partecipato. E ambizioso. E diremo la nostra. E cercheremo anche di dire la vostra, nel senso che vorremo rappresentare un'idea dell'Italia e della sua politica che ancora non c'è. Terrò da parte questo commento. In bella vista.

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