Mila Spicola, insegnante, mi scrive da Palermo:
«Le scuole sono recinti sacri entro cui albergano le nostre divinità. I ragazzi. Dobbiamo educarli ai suoni e alla musica dell’eterno e dell’universale non ai rumori fastidiosi, molesti, mutevoli, malsani. Noi educhiamo cittadini del mondo, non abitanti ciechi di condomini».

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