Si chiama Roberto Formigoni. Titolo del Corriere di oggi: «I tagli del governo paralizzano la Regione». Fini in confronto è un pierino. Sentite cosa dice Formigoni della manovra e di quello che succederà in Lombardia:
Le politiche sulla casa? Bloccate completamente.
Gli aiuti alla famiglia? Decurtati dell'86%.
Gli incentivi per le imprese? Dimezzati.
La scuola, con annessi bonus? Se va bene lo prenderanno uno su due [ai buoni scuola non riesce a rinunciare, meglio tagliare i contributi alle famiglie].
La sicurezza? Un taglio secco del 55 per cento.

700 milioni in meno da Roma, altri 700 milioni bloccati dal Patto di stabilità. Una vergogna. «Così si blocca tutto. La manovra pesa in modo insostenibile su regioni virtuose come la Lombardia». Colpisce il silenzio dei dodici milioni di ministri che vengono dal Nord e dalla Lombardia in particolare. B, Bossi, Brambilla, Calderoli, Gelmini, La Russa, Maroni… dove sono? Perché si sono dimenticati della loro Regione?
A chi ha chiesto le dimissioni di Fini, in questi giorni, suggeriamo di chiedere le dimissioni di Formigoni. Uno che parla così male del proprio governo, dopo essere stato completamente abbandonato (lui e tutta la sua regione, s'intende), va espulso. Minimo.

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