Comunicato stampa.
Dalle quote latte alla quota peppola. Sulla caccia la maggioranza in Consiglio regionale vuol riportare la Lombardia nell’illegalità e contro la Ue. «Dopo le quote latte ora c’è la quota peppola. Sulla caccia in deroga, parte della maggioranza in consiglio regionale, complice l’Udc, vorrebbe riportare la Lombardia nell’illegalità e contro la Ue, riproponendo una legge che consente di sparare a specie di volatili protette dall’Europa, come peppole e fringuelli, e un altro provvedimento sui richiami vivi, su cui pesa la sentenza di illegittimità emessa dalla Corte costituzionale il 22 luglio scorso su un analogo provvedimento lombardo che ne consentiva l’uso nella passata stagione venatoria».

Lo dichiarano il consigliere regionale del Pd Giuseppe Civati e l’ex consigliere regionale ed esponente del Pd Carlo Monguzzi, dopo che stamani l’aula ha respinto la richiesta di inserire nel primo consiglio regionale utile, cioè in quello del 14 settembre, il provvedimento sulla caccia in deroga che non era passato nemmeno in Commissione il 21 luglio scorso e alla vigilia del voto sulla legge che consente l’uso di richiami vivi.

«Sulla caccia in deroga la Regione – ricordano Civati e Monguzzi – aveva finalmente posto una pietra tombale, votando una modifica alla legge lombarda del 2008 che consentiva tale pratica considerata illegale dalla Ue. Il provvedimento era giunto in aula dopo che la Corte di giustizia europea aveva intimato al governo italiano di ottenere che la Lombardia modificasse la propria normativa regionale, pena una multa da 20 milioni di euro per ogni anno di violazione. Ma nonostante questo parte della maggioranza, proprio come con la proroga del pagamento delle multe sulle quote latte, vorrebbe riportare la nostra Regione nell’illegalità».

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