Il titolo è degno di Fleming o di Greene, ma l’operazione, in realtà, prende il nome da Rebecca, una ragazza di Bra, che l’altra sera si è rivolta a Matteo Orfini e al vostro affezionatissimo, invitati alla locale festa democratica, con un appello molto preciso: voi avete il dovere di dare voce a una generazione che non è rappresentata dalla politica. Voi, trentenni o giù di lì, avete il dovere di aprire le porte della politica a chi è più giovane di voi e che non riceve alcun messaggio da parte del centrosinistra. Voi, dirigenti giovani (perché nel Pd a trentacinque anni si è ancora giovani), dovete farvi carico di dare ai ragazzi italiani un passaggio verso il futuro.

Rebecca, che è giovane davvero, ha ragione. E mi sono personalmente preso l’impegno di rilanciare, nei prossimi mesi, questo invito, diffondendolo per il Paese. E ritornando a Bra, per raccontare quello che si sta cercando di fare.

Dopo qualche ora, sono approdato a Bari, per assistere all’eruzione delle Fabbriche di Nichi, e mi (ci) hanno chiesto più o meno la stessa cosa. C’è una questione generazionale nella politica italiana, che non riguarda tanto i giovani dirigenti, ma i giovani elettori. Giovani che a Bari si sono entusiasmati per i grandi temi, quelli dell’antimafia, dell’ambiente, delle disuguaglianze, della partecipazione politica, della globalizzazione (anche nella variante ‘interna’, l’immigrazione) e che esprimono una grande richiesta di politica. Di informazione. Di approfondimento culturale.
Giovani, numerosissimi tra i sostenitori di Vendola, che vogliono, semplicemente, banalmente, qualcosa di diverso da quello che la politica italiana oggi rappresenta.
Dopo le Fabbriche, con modalità analoghe e uno spirito molto simile a quello che abbiamo visto nelle tre giornate di Bari, saremo al campeggio di Oltre, per preparare un autunno dedicato a Rebecca e ai giovani italiani. Quelli veri. Quelli che lavorano e non sanno che cosa succederà domani, quelli che studiano e parlano di un’università stravolta, quelli che vorrebbero che il dibattito pubblico italiano fosse almeno «alla pari» di quello che conoscono altri Paesi europei.
Non so se ci riusciremo, ma l’operazione Rebecca dipende anche da voi. Non dimenticatelo.

  •  
  •  
  •  
  •  

Commenti

commenti