ristiana cita Scalfari che arriva al punto: 
Si parla molto della presenza della Lega sul territorio. È cominciata la riscoperta del partito territoriale. Credo che sia una moda piuttosto che una realtà perché sul territorio ci sono tutti. Tutti gli elettori e tutti gli eletti di qualunque partito. C'è chi ci si muove bene e chi male, ma non è la presenza fisica che conta, bensì il modo e la qualità di quella presenza. Distribuire volantini, attaccare manifesti e incollare francobolli sulle buste è una modalità necessaria ma se non c'è identità e chiarezza di scelte di indirizzo, la presenza sul territorio è perfettamente inutile. La Lega governa nel Nord una moltitudine di Comuni, di fatto è ormai un partito di sindaci. Pare che siano bravi, giovani e capaci di amministrare. Non hanno ideologia che comunque non gli servirebbe granché: non spetta a loro elaborare politiche generali. Pare anche che siano normalmente onesti. Governano piccoli centri ma anche qualche grande città. Non grandissima. Ora hanno messo l'occhio su Milano e su Torino che saranno in palio l'anno prossimo. La politica è affidata a Bossi e a Maroni che ha nel governo la carica di maggiore rilievo. La sintesi politica del programma leghista l'ha fatta Maroni pochi giorni fa in un'intervista a Sky 24: azzerare gli sbarchi degli immigrati clandestini, tolleranza zero per i medesimi ancora largamente presenti sul territorio, federalismo fiscale, Senato federale, sicurezza contro la micro-criminalità, lotta dura contro le mafie. Di questi temi quello che può interessare il partito dei sindaci è la micro-criminalità e gli immigrati clandestini. Ma anche la gestione dell'accoglienza per quanto riguarda gli immigrati regolari. Sembra però che quest'ultimo problema non sia molto popolare tra i sindaci leghisti, fatte salve alcune eccezioni sembra anzi che non li interessi affatto. Vedi Treviso.

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