Ieri sera, a Firenze, discussione tosta con Libertà e Giustizia sulla situazione politica. La presenza di Samuele (con cui ho già condiviso numerose peripezie) doveva mettermi sull’avviso. Il pisano-a-Firenze, infatti, interviene e altri gli rispondono con una riflessione critica nei confronti dell’«attuale gruppo dirigente nazionale». Appena pronunciate quelle parole, dal fondo della sala, come d’incanto, il responsabile del circolo Arci in cui ci trovavamo irrompe esclamando: «S’era detto le 11.30 e sono le 11.35». Si va a casa senza aggiungere altro. Cioni Mario è vivo e lotta insieme a noi.

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