A proposito dello sciopero degli stranieri e delle reazioni di alcuni, Francesco Costa si dice amareggiato e ha molte ragioni. Ormai troppo spesso i cittadini sono costretti a fare il lavoro che i soggetti istituzionali non sono più in grado di fare. Si organizzano autonomamente, chiedono una mano e si trovano di fronte a distinguo a non finire. E fanno da soli, direttamente, abbandonando l’idea di essere rappresentati da qualcuno. Si sostituiscono. Ecco. Proprio come gli stranieri con i lavori che gli italiani non fanno più. Uguale.

P.S.: va detto che Cgil e Cisl di Milano hanno partecipato all’iniziativa di ieri, offrendo ai promotori dello sciopero il proprio sostegno. Il Pd era rappresentato da un consigliere regionale (di cui non faccio il nome) e da Michela Tassistro, consigliere comunale di Genova, nonché da molti attivisti che partecipano direttamente al comitato promotore, a cominciare da Francesca Terzoni e Sergio Gaudio. Inoltre, soggetti come Arci, Emergency e Legambiente hanno subito aderito e promosso l’iniziativa.

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