Oggi, sulle pagine milanesi di Repubblica, Ivan Berni riprende la campagna che il giornale aveva lanciato a giugno, per una grande partecipazione alla scelta del candidato presidente della Regione Lombardia. Da fare presto, da fare subito. Berni nota che il congresso del Pd non se ne sta minimamente occupando: «da parte del centrosinistra, e di chiunque altro ambisca a sfidare il sempiterno Formigoni, silenzio tombale. Per dire, alla Festa democratica in corso in questi
giorni a Lampugnano l’argomento è stato considerato così lontano e inattuale – o forse così scomodo – da non meritarsi nemmeno un dibattito». Già. Peccato che, con Pierfrancesco Majorino, avevamo chiesto che questa discussione avvenisse proprio durante il Congresso del Pd. E che si facesse decidere agli elettori, il 25 ottobre, non solo il candidato alla segreteria, ma anche il candidato alla Presidenza. Oggi arriva un contraddittorio comunicato di Fiano (mozione Franceschini) che recita: «In Lombardia, dopo le primarie del 25 ottobre e l’elezione del segretario regionale del Pd, bisognerà concentrarsi subito sulle elezioni regionali, secondo il deputato Emanuele Fiano, che per questo chiede di rimandare la scelta dei segretari provinciali che è prevista subito dopo ottobre. Fiano […] ha intenzione di chiamare gli altri due candidati (il segretario uscente Maurizio Martina per la mozione Bersani e l’avvocato Vittorio Angiolini per la mozione Marino) “per chiedere un incontro per pensare a un percorso accelerato verso le regionali”. “Passare due mesi a pensare a questioni interne invece di scegliere con le primarie di coalizione il candidato presidente alle regionali – ha sottolineato Fiano – è un suicidio politico”». Certo. Solo che se si deciderà dopo il 25 ottobre, il percorso sarà comunque «accelerato» (si vota il 21 marzo) e il «suicidio politico» sarà già consumato. Se non si inizia a discuterne ora, e a presentare le proposte e i progetti politici per la Regione, non si riuscirà a fare quello su cui riflette Berni e che pensano tutti gli elettori del centrosinistra. Va bene scegliere il segretario, ma il presidente? Aspettiamo gennaio? Tanto vale aspettare marzo. Come scrive Berni: «Paradossalmente, rispettando l’attuale tabella di marcia, le feste natalizie e il decalogo politically correct della consultazione con le altre forze politiche, nonché la necessità di primarie di coalizione per la scelta finale, potremmo avere il candidato ideale, sicuramente competitivo, verso la fine di marzo, a elezioni ormai passate. Cos’ha intenzione di fare il Pd lombardo di fronte a questa incombenza? Intanto sarebbe buona cosa mettere in moto, parallelamente alla macchina congressuale, il dibattito sul futuro della Lombardia e sulle proposte del centrosinistra. Non si capisce, infatti, perché rimandare una discussione cruciale come questa alla fase post congressuale: non è forse far politica, affrontare qui e ora il tema delle infrastrutture, del lavoro, dell’energia e della green economy, dei diritti e dell’integrazione di un milione di immigrati residenti in regione, della qualità dell’ambiente e del consumo di suolo, dell’inquinamento atmosferico, della sanità, della sicurezza, della protezione degli anziani?».

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