Su l’Unità di oggi, mentre sono a Bologna, leggo un commento dedicato all’appuntamento di giovedì alla Festa nazionale che vuole essere velenoso e, invece, è solo impreciso. Un pezzo dedicato a Debora e ai ragazzi «stanchi» e «sudati», a quei ‘piombini’ che – dice un’umbratile rappresentante del veltronismo declinante – non sono riusciti nemmeno a presentare un candidato alla segreteria nazionale. Nemmeno: come se fosse la cosa più semplice del mondo. Ora, dopo mesi di inesattezze e di citazioni sui giornali di cui avrei fatto volentieri a meno, vorrei precisare alcune cose. Primo, i ‘piombini’ non sono una corrente. Né avevano come finalità quella di presentare un proprio candidato alla segreteria nazionale. Volevano solo “mettere in discussione” il Pd. E così hanno fatto, a Piombino e al Lingotto. Vale la pena di ricordare, però, che moltissimi degli intervenuti a Piombino hanno deciso di lavorare per una «terza via» rispetto alle prime due, a cui quasi tutti avevano già aderito. Quella terza via c’è, è in campo e gioca la propria partita. Il ‘piombino’ Civati, vostro affezionatissimo, non si è mai candidato a nulla (del resto, della mia candidatura si parlò solo su Repubblica, senza mai sentire il diretto interessato: i giornali in Italia, mi spiegano, lavorano così). Ha ricevuto endorsement importanti, da parte di autorevoli esponenti del Pd, soprattutto da due ‘grandi’ sindaci che lo hanno promosso e sostenuto. Non ha ricevuto le attenzioni dei media (molto meno, per dire, di Debora, che ha fatto, per prima, una scelta diversa), né le ha mai richieste. Non ha un ufficio stampa, né uno staff, se non il gorilla del Crodino e i suoi collaboratori immaginari. I giornali hanno descritto in modo insensato quello che è accaduto al Lingotto – a cominciare dalla Stampa e da una firma che fa dell’imprecisione uno stile di vita – e nessuno (nessuno) ha mai ritenuto di doversi informare un po’ meglio su quello che è accaduto da Piombino in poi. Ora, tutto si può accettare tranne che, dopo questa sottovalutazione, ci sia la sopravvalutazione postuma: «Di voi abbiamo parlato poco e male, perché non vi siete candidati?». Già. Per informare forse è il caso di informarsi. Può essere utile.

  •  
  •  
  •  
  •  

Commenti

commenti