Stasera primo confronto sulle tre mozioni "dalle mie parti", alla Festa più bella che ci sia, quella di Canonica di Triuggio, ai margini del bosco e del Parco della Valle del Lambro. Con me, a partire dalle 20.30, Enrico Brambilla (pro Bersani) e Vittorio Arrigoni (pro Franceschini). Come sempre, cercherò di mantenere fede al mio impegno iniziale: parlare di ‘cose’, di proposte, evitare quella conflittualità che fa male a tutti e che mi sembra avvelenare il nostro dibattito. Farò anche la proposta che dalla Brianza, come da ogni altro territorio, debba pervenire un contributo unitario al Congresso nazionale. Che questo contributo debba essere sviluppato con il concorso di tutti, proprio per evitare che le tensioni nazionali si riflettano a livello locale. Proporrò una giornata dedicata alla Brianza e al Nord, a settembre, anche per misurare la nostra reale capacità di interpretare la crisi e di rispondere ai problemi che la drammatica situazione del nostro sistema produttivo ci pone. Oltre a ciò, vorrei che parlassimo del nostro modello di sviluppo, del territorio, della capacità di mobilitazione del Pd, in terre difficili dal punto di vista politico ed elettorale come le nostre. La politica deve essere all’altezza della situazione e deve esserlo soprattutto dove facciamo più fatica. Cerchiamo, tra una mozione e l’altra, di non dimenticarlo mai. Ai margini del bosco (me ne ero occupato in un piccolo libro dal titolo significativo C’è troppo nulla qui) si consuma quel rapporto tra noto e ignoto che forse riguarda anche noi, come ci riguarda senza dubbio il rapporto tra ciò che è urbano e ciò che non lo è. Si parla di cose che vediamo e conosciamo e di cose che ci paiono oscure, lontane dalla nostra comprensione, e che ci fanno paura. Una bella metafora per parlare dell’esplorazione del Pd, attraverso la società italiana. A stasera.

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