Che Oleg non ha potuto leggere, perché non era ‘programmato’. Già.

Vorrei rendere noto che i Professionisti della Sanità appartenenti al mio circolo ed alla Regione Liguria non aderiranno alle norme contenute nel “decreto sicurezza” in approvazione in Parlamento ritenendolo lesivo dell’Articolo 32 della Costituzione e dei Codici Etici e Deontologici delle professioni. Scusate ma mi sembrava doveroso sottolinearlo anche a fronte dell’impegno profuso dal partito, in questo campo, negli ultimi giorni.

La travagliata ma trionfale nascita del Pd, culminata con le primarie del 14 ottobre che hanno visto un’affluenza mai vista prima nel nostro paese, ha innestato dentro di noi una grande speranza per il futuro.
Questa speranza però è andata frustrandosi lentamente prima con l’esito elettorale ed in seguito con le lotte intestine che si sono instaurate o esacerbate nel tempo.
Per molti di noi proseguire il cammino, nonostante la grande prova di esistenza in vita che è stata la manifestazione del 25 ottobre, è stato estremamente complesso e faticoso.
Tale cammino è stato però reso meno difficile da una componente costante e fondamentale di tutto il sistema cioè i circoli.

Sono il luogo ove la politica si esprime, secondo il mio modestissimo parere, nei suoi livelli più alti perché analizza e discute la situazione partendo da punti di vista diversi ma assimilabili e soprattutto comprensibili.
La partecipazione alla discussione è spesso attiva, frenetica, a volte confusa ma mai passiva, in tutti gli incontri tutti sentono il dovere ed il diritto di esprimersi e confrontarsi.

Purtroppo spesso l’attività dei circoli è frustrata o poco considerata dai livelli superiori ma essi costituiscono il punto cardine che può dare l’impulso positivo necessario alla vita del partito ma perché ciò avvenga hanno bisogno di supporto concreto da parte del partito stesso, hanno bisogno di aiuto e risposte hanno bisogno di sentirsi parte attiva dello sviluppo del processo di formazione del disegno politico e conseguentemente dei processi decisionali del partito.

I circoli e gli iscritti hanno un gran bisogno ed una gran voglia di essere consultati sulle questioni importanti chiamiamole primarie o doparie poco importa ma vogliamo che la linea politica parta dalla base del partito, oltre a ciò occorre che la formulazione delle candidature nelle liste di qualsiasi livello (dal Municipio al Parlamento Europeo, dal Sindaco al Presidente del Consiglio) sia discussa e condivisa con i circoli.
E’ indiscutibile che il porcellum è castrante da questo punto di vista ma noi dobbiamo trovare un sistema democratico per coinvolgere tutti nelle scelte come peraltro previsto dallo Statuto.
Dobbiamo inoltre fare in modo che la norma delle due legislature sia seriamente e coscienziosamente applicata ed interpretata da tutti.
Riprendendo inoltre il discorso sulle prossime elezioni europee mi chiedo e vi chiedo se non sia il caso di pensare ad una campagna elettorale improntata su un serio e severo contenimento dei costi, proviamo a non seguire l’onda dei cartelloni 5×5 e dei megaspot televisivi, cerchiamo di sviluppare una campagna con tutte le forme di comunicazione alternativa a basso costo a nostra disposizione (il web, giornali murali, door to door, contatto diretto dei militanti con la gente nei luoghi d’aggregazione e di afflusso) riduciamo la spesa nell’immagine ed investiamo sulle persone, sottolineiamo la differenza che ci deve distinguere dagli altri, in un momento di crisi come questo diamo un bell’esempio di buona politica.

Occorre che il partito fornisca strumenti e risposte, ed è per questo motivo che abbiamo pensato alla rete dei circoli virtuosi, cioè un grande database ove i circoli inseriscano tutta l’attività, i problemi, le idee e le soluzioni per poterle mettere a disposizione di tutti.
Oltre a ciò ritengo sia assolutamente necessario individuare all’interno del partito un collettore di tutto ciò, che possa avere strumenti per portare il partito centrale a livello locale.

Occorre un punto d’ascolto nazionale ove i circoli possano rivolgersi e soprattutto occorre studiare le metodiche più opportune sia per fornire risposte ma soprattutto per avere le forze per riuscire a tenerli aperti; in tal senso si possono pensare cooperazioni fra vari circoli o per utilizzare un’unica sede in zone omogenee o alternare ad esempio le giornate di apertura, incentivare la presenza con iniziative sociali di interesse (punto d’ascolto fiscale, assistenza legale e magari arrivare anche alle attività ludiche aggreganti come lo sport ed il tempo libero), gruppi d’acquisto solidale, incontri letterari o culinari, la diffusione della stampa (non dimentichiamo l’Unità vi prego) , occorre che venga magari ridisegnata la collocazione territoriale dei circoli creandone magari meno ma più grandi e dobbiamo far si che la posizione geografica del circolo sia visibile e strategica oltrechè facilmente accessibile, dobbiamo coinvolgere chi ha più tempo libero per consentire l’apertura ed il presidio e soprattutto occorre incentivare il tesseramento considerandolo fondamentale per la vita del partito.
Occorre poi andare a cercare coloro che si sono allontanati dal partito cercando di capirne i motivi ed i possibili correttivi per riuscire a riportarli all’interno.

Dobbiamo avere la capacita di utilizzare l’attività dei circoli in sinergia fra essi utilizzandoli insieme per attività d’interesse comune; ove ciò è stato fatto ha ottenuto risultati strabilianti ed io ne ho una conoscenza diretta: nella mia città il piano di riorganizzazione ospedaliera prevedeva la chiusura di cinque ospedali situati in un’area di circa 25 kmq per costruire in seguito un unico ospedale che servisse tutta la popolazione dell’area stessa. In quel momento è iniziata una lotta di campanile senza esclusione di colpi, sono iniziate le assemblee pubbliche e le proteste per chi voleva l’ospedale sotto casa. I circoli delle zone interessate insieme al circolo dei lavoratori della sanità ed ai coordinatori di municipio sono riusciti a far indirizzare, dopo lunghe ed estenuanti riunioni nei circoli e fra la gente, l’idea che l’ospedale andasse costruito in una determinata zona. Ciò ha costituito fino ad oggi l’idea univoca del partito sul’argomento e tale idea viene ,ancora oggi che la decisione non è stata ancora presa, puntualmente ripresa come opinione del partito democratico.
Occorre sostenere economicamente i circoli, sia destinando loro buona parte del tesseramento (nella mia Federazione si è deciso per 60% Federazione 40% Circoli), ma soprattutto mantenendo il flusso di finanziamenti costante nel tempo ed a tale scopo si potrebbero utilizzare parti proporzionali dei rimborsi elettorali e parte delle contribuzioni (che devono trovare una loro obbligatorietà regolamentare vista la difformità odierna) degli eletti di qualsiasi livello.

Dobbiamo riuscire a far diventare i circoli luoghi di attrazione attiva della vita sociale e per riuscire in ciò non possiamo e non dobbiamo abbandonarli al loro destino ma dobbiamo essere presenti e partecipi tutti soprattutto chi ha posizioni rilevanti nella vita politica del paese e dei luoghi in cui viviamo per cui occorre che i nostri parlamentari, sindaci ,assessori, consiglieri comunali e di municipio, presidenti di regione e provincia vadano nei circoli per avere confronto diretto su ciò che andranno in seguito ad amministrare, per capire la reale portata delle problematiche collettive e per trovare quindi le soluzioni possibili.

Dobbiamo utilizzare le risorse che la tecnologia ci fornisce per mettere i circoli in rete fra di loro e con il partito (nonostante qualcuno abbia affermato che il web è uno strumento elitario e velleitario dimenticando che Obama ha raccolto il 73% dei fondi della sua campagna proprio sul web…) ma non dobbiamo dimenticare chi non ha familiarità con la tecnologia per mantenere comunque la rete attiva e vitale ed a tale scopo occorre far rivivere e rivitalizzare i giornali murali al di fuori delle sedi e trovare forme di comunicazione dirette e non informatizzate.

Occorre favorire l’inclusione e la partecipazione, per questo motivo riteniamo da modificare la norma che inserisce il criterio della residenza per l’iscrizione al circolo, ognuno deve potersi iscrivere dove vuole, si può superare abilmente la problematica inerente i doppi tesseramenti mettendo in rete il database degli iscritti e vincolando quindi l’accettazione dell’iscrizione da parte del Direttivo del Circolo.

Concludendo vorrei sintetizzare il mio intervento sui seguenti punti focali:
• Creazione di un punto di contatto diretto fra i Circoli e la Direzione Nazionale
• Creazione di un data base con un censimento organico dei circoli e delle attività magari suddivise per grandi tematiche che sia facilmente accessibile e consultabile
• Consultazione degli iscritti per le scelte fondamentali

Occorre il coraggio di indirizzare seriamente la linea politica del partito indicando soluzioni concrete ai problemi del paese, è questo ciò che chiedono i circoli, gli iscritti e tutti coloro che si riconoscono nel Partito Democratico.

Dobbiamo infine riuscire ad essere un grande partito che ascolta e decide insieme, per condividere la linea ed i valori (solidarietà, laicità, antifascismo, tutela dei diritti) per distribuire le responsabilità e riuscire a forgiare la nostra futura classe dirigente che sia talmente matura e responsabile da poter governare fuori dagli interessi di bottega ma per il supremo bene collettivo.

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