Torno su Gigi Ponti. La sua candidatura ha un significato aperto e inclusivo, non solo per un tono e un approccio istituzionali, che hanno caratterizzato il suo lavoro in questi anni e che non deve assolutamente perdere, ma anche per una provincia che sia rappresentativa delle diverse sensibilità dei territori e delle diverse componenti sociali. Qualità di governo, efficienza e capacità di decidere e di affrontare le questioni amministrative, da una parte, e centralità del Consiglio, che sarà una sorta di assemblea costituente della nuova Provincia, dall’altra. La nostra è la provincia che più lavora, ma che politicamente conta troppo poco. La provincia più ricca, che non dimentica la solidarietà sociale. La provincia più verde, che rischia di esserlo sempre meno. Perché noi abbiamo dimostrato di sapere trovare i soldi per le infrastrutture, realizzarle con metodo e con responsabilità, cercando di promuovere una forte compensazione ambientale. Perché noi crediamo nel trasporto pubblico, e sarà il nostro principale strumento per attraversare la Brianza, all’insegna di un profondo ripensamento del servizio di trasporto pubblico locale. Il nostro sarà un viaggio attraverso il mondo del lavoro e dell’impresa in una collaborazione forte e con un tavolo di lavoro, che sarà una delle prime cose che verrà avviata nel mese di giugno, se tutto andrà come deve andare, insieme alla task force sui trasporti per risolvere i problemi dei pendolari. E sarà un viaggio attraverso i Comuni e le nostre comunità, dove si fa della buona e bella politica, ogni giorno, al servizio dei cittadini. A tutti promettiamo la massima trasparenza e la massima sobrietà: la nuova Provincia non sarà uno spreco, ma un’opportunità, e che si manterrà, per le spese del suo funzionamento, al di sotto dei valori dell’attuale Provincia di Milano (per la quota che già ci compete). Non c’è solo Arcore in Brianza. E’ libertà e autonomia delle decisioni. E responsabilità, soprattutto. Da tempo lavoriamo perché la Brianza sia una, e uno spazio politico condiviso, nel rispetto di ciascuna delle sue specificità. Una Brianza che sappia armonizzare e rappresentare l’imprenditore di Renate e l’operaio di Nova, il professionista di Monza e l’insegnante di Vimercate. Costruiremo i collegamenti o se volete i ponti, dal Seveso, al Lambro e in futuro all’Adda. Del resto, lui è Ponti e noi, banalmente, siamo pronti.

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