In questo istante, sono passate con il voto unanime dell’aula le modifiche alla Legge 26 per quanto riguarda il servizio idrico integrato. Una vittoria di tutti quelli che, come il vostro affezionatissimo, si sono dati da fare per comporre i contrasti e le divisioni, nati a seguito della presentazione di un referendum sostenuto dal 10% dei Comuni lombardi. I Comuni chiedevano, in particolare, che venisse data loro facoltà di scegliere se separare la gestione e l’erogazione del servizio, o se mantenerle unite (l’obbligatorietà della divisione tra gestione ed erogazione era prevista dalla 26 e successive modificazioni), per poterle gestire eventualmente in house. A questa richiesta è stata data risposta, concedendo questa facoltà a società patrimoniali partecipate in misura largamente maggioritaria dai Comuni di un ambito che così scegliessero di procedere, nel rispetto del principio del rapporto analogo. I Sindaci si sono detti soddisfatti, anche perché è stata accolta anche la richiesta che non vi possa essere alcuna partecipazione privata nelle società patrimoniali costituite a livello di ambito territoriale per il servizio idrico. Per il Partito democratico, il superamento del referendum è una buona notizia, non solo e non tanto perché il referendum costa e costa molto (ritieniamo in ogni caso più importante l’istituto democratico rispetto alle risorse che servono per esercitarlo), ma perché se non si fosse arrivati ad un accordo sarebbe stato il fallimento della politica. E’ un giorno albo signando lapillo, perché se la Regione lavorasse sempre così, non ci sarebbero molti dei problemi che, ahinoi, quotidianamente registriamo. A cominciare dalla legge dei parchi, che domani torna in commissione e dove le premesse sono radicalmente diverse. Per quanto riguarda l’acqua, oltre alla difesa della proprietà pubblica delle reti, va ricordato che è necessario procedere in un percorso di razionalizzazione e semplificazione, insomma di efficienza che è ancora molto lontano dall’essere raggiunto anche nell’innovativissima Lombardia. Due fronti rispetto ai quali il Pd è ugualmente impegnato, come ha dimostrato in queste settimane.

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