Un ottimo McCain si congratula con Obama. Impeccabile il suo discorso da sconfitto, che sembra lontano anni luce dalla nostra cultura politica (ve lo ricordate B nel 2006?). McCain perde onorevolmente, ma perde male: doveva prendere la Pennsylvania, e ha perso sia la Virginia che la Florida. Il successo di Obama è la landslide tanto attesa, che ricorda la vittoria a valanga di Reagan su Carter di ormai trent’anni fa. Obama raccoglie i frutti del proprio successo in un rally di straordinario impatto visivo ed emotivo. Tantissimi giovani, come sempre quando si tratta di Obama. Un altissimo senso delle istituzioni, il volto dell’America che vince con le idee, con la democrazia, con le opportunità, per dirla con le sue parole. L’inizio di un cammino molto lungo, dice Obama, perché oggi non è ancora compiuto il cambiamento, ma si sono soltanto create le condizioni per realizzarlo. Un change che per Obama riguarda soprattutto le generazioni future, il mondo che verrà, la storia che seguirà questa notte magica nella sua Sweet home Chicago. Buon giorno, mondo, il 4 novembre qualcosa è cambiato.

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