Obama & me

Che poi, ripensandoci, la cosa più bella che ha detto non l’avevo colta subito. Ed è il fatto che lui ha ricordato di venire «dal mondo», attraverso la storia dei suoi genitori e dei suoi nonni (uno dei quali era al servizio degli inglesi), e di voler in qualche modo ritornare «al mondo», come cittadino americano (cripto-non-citazione di JFK, i colti direbbero per antifrasi) e, quindi (ed è su questo quindi che ci dobbiamo soffermare), come cittadino del mondo. Il sogno americano, insomma, si espande, fino a raggiungere uno sperduto paesino del Kenya, per parlare a tutti quelli che a Berlino c’erano, giunti da ogni confine. Ecco perché Obama è così. E ve lo dice uno che viene da Monza, però che per un ottavo è anche di Napoli (Roberti, un cognome che fa pensare ai normanni, almeno così mi hanno raccontato) e per un sedicesimo, forse, come vuole la Gordimer, è anche nero. P.S.: quello di Monza, per capirci, è in basso a destra, vicino al tipo con l’improbable caschetto (e regge la videocamera di CivaTube). Quello di Luino, invece, lo trovate qui.

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