Cavallera 2015

Ne parleremo domani in occasione del convegno promosso dal Pd a Villa Greppi, su iniziativa del gruppo consiliare regionale e segnatamente del collega Carlo Spreafico. E’ il ruolo che Monza, Como e Lecco vogliono giocarsi in vista dell’Expo 2015. A me è affidato il compito di introdurre la discussione e rinvio a domattina per l’approfondimento dei contenuti. Quello che voglio anticipare fin d’ora è un simbolo a cui fare riferimento. Si tratta della cascina della Cavallera, sita nel Comune di Vimercate, a qualche centinaio di metri dal borgo di Oreno. A fare da quinta, nelle giornate di sole e di vento, un magnifico Resegone. La cascina – meno nota dell’altra, quella che finisce in -azza e che qualcuno vorrebbe mettere in gioco proprio per l’Expo (sic) – è di proprietà di un’anziana signora, e la vicenda ricorda da vicino un racconto di Gadda. Nessuno è ancora riuscito a convincerla a cedere la cascina o a ristrutturarla e a metterla a disposizione della comunità. Eppure potrebbe essere un centro di iniziativa ambientale, destinato alla bioagricoltura, alla promozione di un settore (l’agroalimentare) che anche in Brianza è molto maturato, dal punto di vista della sostenibilità e della ricerca della qualità. Cavallera 2015 sarebbe un bel modo per promuovere l’Expo in Brianza. Pensando anche al progetto di compensazione ambientale della Pedemontana, ad una fascia verde che potrebbe finalmente collegare i parchi locali (elevandoli al rango di parchi regionali), alla dorsale verde che la Provincia di Milano (e, in futuro, ci si augura, di Monza e della Brianza) ha progettato e sta per avviare. La Cavallera potrebbe essere al centro di questo processo, e al centro dei percorsi di visita alle ville di Delizia, e ad un turismo che in Brianza si affaccia semel in anno. Non di soli metri cubi vive l’Expo, ma di paesaggio, qualità, bellezza. Non dimentichiamolo.

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