Presentato oggi il programma della seconda edizione del Festival dell’Insubria. Colpisce la parzialità del punto di vista, per un’iniziativa di carattere istituzionale, letteralmente monopolizzata dalla Lega. Gli esponenti politici invitati (a parte Filippo Penati, invitato quale rappresentante istituzionale) sono tutti leghisti, i temi individuati sono tutti caratterizzati da una prospettiva iperlocalista, con una serie di incontri dedicati agli antichi insediamenti dei Galli, ai loro miti, alla parlata locale, ai Longobardi. Ad un certo punto, scorrendo i titoli dei dibattiti, si legge l’aggettivo «globale». Ma è un’eccezione che conferma la regola. Anche in Lombardia c’è bisogno di una riflessione che affronti il tema dell’identità con una maggiore apertura e un più preciso approfondimento teorico (Amartya Sen è in edizione economica, ad esempio). Così i finanziamenti della Regione e la sponsorizzazione delle Ferrovie Nord saranno meglio utilizzati.

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