Mi scrive l’ottimo Andrea Mollica, ribadendo quello che penso da tempo: il voto disgiunto è una pirlata (termine tecnico), molto discutibile sotto il profilo politico e potenzialmente disastroso sotto quello elettorale. In Lombardia, Sinistra Arcobaleno, con i dati che abbiamo, è quasi certo che non raggiungerà la soglia dell’8%, per cui anziché aiutarli, si contribuirebbe ad una ancora maggiore perdita di voti.  Con il disgiunto, le percentuali che si possono muovere sono bassissime, soprattutto nelle regioni dove il voto al centrosinistra è minoritario e dove è più forte il voto di opinione (leggi: Lombardia). Come commenta Mollica, c’è poco da fare: si vota il Pd sia alla Camera, sia al Senato. «Ciò avrebbe senso solo nelle regioni, poche, dove il Pd vincerà sicuramente, quelle del Centro Italia. Nelle incerte, ma anche dove perderà quasi sicuramente, una confluenza degli incerti o delusi dell’Unione sul Pd porterebbe a strappare alcuni seggi al Pdl con la ripartizione degli scarti, nel momento in cui Sa e Udc non raggiungessero la soglia dell’8%». Votate Pd, datemi retta.

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