E’ ufficiale: fondo la corrente dei Pendem, i "Pendolari democratici" (sigla altisonante: PD). Dopo i teodem, i libdem, gli ecodem, entra nel Pd una nuova corrente di pensiero, a cui appartengo e di cui mi sento protagonista – esattamente come i due milioni di italiani che tutte le mattine e tutte le sere prendono un treno per andare da casa loro al loro lavoro e viceversa. La mia lunga militanza nel movimento pendolare inizia a 19 anni, con l’università. Da allora, bisogna riconoscerlo, è cambiato qualcosa: in peggio. I ritardi continuano, i treni sono inverosimilmente sporchi, le carrozze cadono a pezzi (quante porte inutilizzabili ci sono, sui treni delle nostre ferrovie?), non funzionano nemmeno le maledettissime macchinette gialle per timbrare il biglietto. In compenso, sono cambiati i display e ora, quando c’è un ritardo, te lo dicono anche in inglese (delay). It’s wonderful, non c’è che dire. La campagna dei Pendem è iniziata oggi in tutte le principali stazioni della Lombardia, con un volantinaggio curato dal Pd lombardo (cioè da Maria Berrini e dal vostro affezionatissimo). I Pendem sono una corrente spontanea: ognuno di voi può rilanciare il messaggio. Le priorità sono presto dette: parcheggi nelle stazioni per "lasciare giù" la macchina; biglietto unico regionale, a fasce chilometriche, per fare in modo che tutti circolino su tutti i mezzi del trasporto pubblico senza problemi, risparmiando tempo e denaro (a Napoli c’è, in Lombardia no, per dire); maggiore rigore nel rispetto del contratto di servizio tra le Regioni e gli operatori (per la Lombardia, Trenitalia e Ferrovie Nord); investimenti significativi per la manutenzione dei treni circolanti e per l’acquisto di nuovo materiale rotabile (il governo Prodi ha stanziato 300 milioni di euro per i treni lombardi, treni che arriveranno ‘postumi’, tra qualche mese); modalità diverse di attribuzione delle gare per il servizio di pulizia dei treni, per un miglioramento dello stesso all’insegna del motto: "peggio di così proprio non si può"; promozione della "mobilità dolce" e cioè del binomio treno-bicicletta. L’Ecopass più efficace che ci sia è il treno. Non dimentichiamolo. Pendolari e democratici di tutto il mondo fate il biglietto: vi aspettiamo in stazione.

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