Torno a parlare di Pedemontana e del convegno di ieri, promosso proprio dalla società che gestisce la costruzione dell’infrastruttura più importante della Lombardia. Un’opera per la quale i finanziamenti – lo ricordo ai cittadini – non sono arrivati grazie al pennarello-sulla-cartina di B da Vespa, ma al lavoro di Prodi e Di Pietro (si parla di più di un miliardo di euro sui quattro totali). Ieri, Fabio Terragni e Arturo Lanzani hanno presentato il progetto di compensazione ambientale, che prevede un investimento di 150 milioni di euro (che può essere ulteriormente arricchito, come proposto dagli stessi relatori, da un contributo regionale, da fondi europei collegati ai contratti di fiume, da interventi provinciali, come il già richiamato Metrobosco e il progetto Molta più Brianza presentato lo scorso anno). L’idea è quella di non disperdere in mille rivoli i contributi, di realizzare – con il concorso degli enti locali interessati e con la partecipazione della cittadinanza – un progetto complessivo, che vada dal Ticino al Brembo (per capirci), che preveda la realizzazione di una pista ciclabile lunga quanto l’autostrada, di una dorsale verde di collegamento dei tanti parchi di quel territorio, di una green way cioè di forte impatto ambientale (questa volta da intendersi in senso positivo). Ci sarà la strada, ma ci sarà anche il più grande progetto di compensazione alla tedesca che sia mai stato realizzato in Italia. Oltre a ciò va segnalata l’idea, da noi fortemente sostenuta, di eliminare i caselli sostituendoli con un sistema Telepass di nuova generazione (si risparmiano cento milioni di euro e decine di ettari di territorio) e la proposta di trasformare tutta l’autostrada in una grande centrale solare, la più grande del Paese. Crediamo che si tratti di un progetto di grande valore e che come tale vada promosso e sostenuto.

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