Che poi quando le campagne elettorali iniziano non è che uno deve guardare la posizione in lista perché non è da questi particolari che si giudica un giocatore. Che se Pannella fa lo sciopero della sete, Ivan Scalfarotto non dovrebbe più mangiare. Che se qualcuno pensa di non votarci perché non gli piace Calearo, si dimentica che ce ne sono altri mille di candidati (tipo). Che se continuiamo a parlare di liste, finisce che le elezioni le vincono gli altri. Che se non ci rendiamo conto che in giro ci sono molti più democratici di quanto siamo abituati a pensare, allora vuol dire che non abbiamo capito niente. Proprio niente. I politici che si lamentano sempre e comunque, sono uno dei motivi per cui i cittadini non ne possono più. Se non ci appassioniamo noi, non faremo appassionare nessuno.

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