Audizione dei direttori dei Parchi questo pomeriggio in commissione Ambiente. I direttori hanno dimostrato di condividere le nostre preoccupazioni circa la nomina generale del direttore dei parchi, prevista nella proposta di legge presentata dalla giunta regionale. Una nomina "su indicazione" del governo regionale che espropria i consigli di amministrazione dei Parchi della possibilità di scegliere il proprio direttore, con una virata centralistica davvero molto invasiva sulla gestione dei Parchi stessi. Come già in occasione dell’emendamento alla legge urbanistica, che discuteremo domani in aula, ci pare di rilevare un pesante attacco nei confronti dello statuto stesso dei Parchi e il superamento di un’esperienza di segno consortile, a favore di una loro trasformazione in enti tout court regionali, in cui le realtà locali abbiano meno forza e meno rappresentatività. Va benissimo, quindi, ridurre i consiglieri di amministrazione dei Parchi – così come previsto dal decreto Lanzillotta -, un po’ meno attuare una devoluzione all’incontrario, con il conferimento di tutti i poteri al governo regionale. Nell’emendamento urbanistico succede lo stesso: i contenziosi tra Comuni e Parchi sono risolti a livello regionale, e non più nell’assemblea consortile come accade attualmente, istituendo un momento di arbitrato istituzionale fino ad ora sconosciuto al nostro ordinamento, che assume i tratti del commissariamento ad acta. Una posizione fortemente critica che ci sentiamo di fare nostra e che è stata portata all’attenzione della commissione dal direttore del Parco Adda Nord. Si è parlato di "notevole ingerenza della Regione". Ci pare un’ottima sintesi.

  •  
  •  
  •  
  •  

Commenti

commenti