Non solo «Yes, we can». Notare il parallelismo tra Obama a Des Moines, 27 dicembre 2007, e Veltroni a Spello, questa mattina:

«Ho deciso di candidarmi perché sono convinto che la dimensione di queste sfide ha superato la capacità della nostra politica divisa e inceppata di risolverle; perché sono convinto che gli americani di qualunque parte hanno voglia di una politica nuova, concentrata non sul “come”, ma sul “perché” vincere, concentrata sui valori e gli ideali che abbiamo in comune in quanto americani; una politica che faccia prevalere il buonsenso sull’ideologia, il parlare chiaro sulla propaganda».

«Noi ci presentiamo agli italiani con una chiara proposta di governo: un programma, una leadership, una squadra coesa e affiatata. Lo state vedendo. Dopo la nostra scelta tutto si è messo in movimento. Anche nell’altro campo. Ma guardate bene quel che succede nelle loro file: sono preoccupati di “come” vincere, non del “perché” vincere. Di come organizzarsi meglio, non di cosa offrire di nuovo all’Italia, di cosa fare di nuovo per gli italiani».

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