Andrea Mollica, l’Al Gore di Varese, mi scrive, parlandomi di Germania. Molto interessante per le vicende nostrane del Pd single e dei voti a Sinistra (nonché di certi populisti-xenofobi locali). Ve lo propongo immediatamente.

L’ultima tornata elettorale svoltasi in Germania segna una svolta nel sistema politico tedesco. Die Linke, la formazione di sinistra che nasce dalla fusione dei post-comunisti dell’Est e dei dissidenti socialdemocratici dell’Ovest, è entrata in due parlamenti regionali di due Stati occidentali popolosi e ricchi come Bassa Sassonia e Assia. In quest’ultimo il superamento della soglia del 5% della Sinistra ha impedito la formazione di un governo liberal-conservatore, che avrebbe avuto una risicata maggioranza di un seggio o forse due. A uscire sconfitti da questa tornata elettorale sono i due partiti maggiori. La Cdu ha subito un tonfo storico in Assia, causato dalla campagna dai toni populisti e quasi xenofobi del suo leader Koch, la cui chiamata alle armi contro il "terrore rosso" ha ottenuto la mobilitazione degli elettori progressisti. La Spd, che si è invece risollevata in Assia, ha subito una netta sconfitta in Bassa Sassonia, dove stravince abitualmente alle politiche, e non riesce più a comprendere il suo ruolo rispetto alla Sinistra. Il riposizionamento a sinistra del partito non ha portato ad alcun guadagno di consensi, e l’emorragia elettorale nei confronti della Sinistra continua a proseguire. Il sistema tedesco come lo conoscevamo sembra ormai finito, sepolto dalla feroce ristrutturazione economica subita ma non accettata dall’elettorato progressista, attualmente maggioritario in Germania ma incapace di trovare un senso comune.

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