Banalità: difficile che i piccoli dell’Unione ora siano disponibili a un governo istituzionale, dopo che si è detto che si andava da soli. Difficile che i piccoli di tutti gli schieramenti non trovino golosa l’idea di andare a votare con il sistema calderolico che consente loro di evitare il referendum, di non avere problemi di sbarramento e di confezionare le liste a piacimento. Difficile che Berlusconi voglia un governo per cambiare una legge elettorale che ora torna a definire ottima (lui la verità non la dice mai). Difficile che si abbia una maggioranza con la sola Udc, la cui disponibilità è del resto tutta da verificare. Difficile che Forza Italia raccolga la ‘sfida’ (ma si può?) di Bettini a formare un governo di larghe intese. Difficile che Napolitano – che si è già occupato a sufficienza della crisi nei giorni scorsi – abbia molto da dire e da fare. Difficile che si vada a votare più tardi di aprile. Difficile costituire un’alleanza con forze politiche a cui è stato detto e ridetto che noi – il Pd – non abbiamo affatto bisogno di loro. Difficile puntare a un ricambio di deputati e senatori eletti solo due anni fa perché nominati dalle segreterie di partito (ricordate il caso Brianza?). Difficile dir loro adesso che il Pd prevede le primarie e che si devono sottoporre a verifica di un voto preliminare le candidature. Difficile. Tutto. Grazie.

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