Avevamo annunciato prima di altri l’intenzione della Regione Lombardia di provvedere con la terza legge regionale consecutiva a decidere le sorti dell’urbanistica monzese. La notizia è confermata da tutti gli organi di stampa e anche dal sindaco Mariani, che ne parla come di una manna dal cielo. L’idea è quella di prorogare per sei mesi (!) i termini dell’approvazione del Pgt solo per quei comuni che sono andati al voto nel maggio del 2007 e che avessero precedentemente adottato il nuovo piano. Praticamente una legge destinata alle città che iniziano per ‘m’ e finiscono per ‘onza’. Mariani, solo qualche giorno fa, alla Festa dell’Unità di Monza aveva dichiarato di voler approvare entro i termini previsti il Pgt ed eventualmente di variarlo in seguito. Ora i termini slitterebbero di sei mesi, in palese contraddizione con l’impianto della stessa legge 12, che di norma ne prevede solo tre dopo la scadenza della presentazione delle osservazioni (scadenza che nel caso di Monza è stata il 9 luglio, quando Mariani era già sindaco). Del resto, Mariani ne parla come di un regalo (di una manna dal cielo, dice), ma tutti sanno delle riunioni continue che si sono svolte tra Arcore, Monza e Milano per concertare i contenuti di questa leggina e anche il metodo con cui portarla in Consiglio regionale. E il metodo sarebbe bypassare la commissione e farla approdare direttamente in aula, come emendamento. Emendamento con ricatto, perché se non dovesse passare e il Consiglio comunale non dovesse votare prima del 9 ottobre, si rischierebbe il ritorno al Piano del 1971. Continuo a sperare che Mariani sia uomo di parola e che si riesca ad approvare il Pgt prima della data prevista, ma non posso fare a meno di pensare che sei mesi di proroga abbiano un nome ed un cognome. Spero di sbagliarmi, per il bene della città.

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