Ho aspettato qualche ora nella speranza che, oltre a Tiziana Majolo, qualche altro esponente della Cdl intendesse intervenire criticamente sulla legge regionale sui phone center che un’ordinanza del Tar ha sospeso, chiedendo un pronunciamento della Corte costituzionale. Una legge troppo restrittiva che ha messo a rischio di chiusura numerosi centri di telefonia fissa, quei posti, cioè, dove gli stranieri si recano per telefonare a casa a prezzi vantaggiosi. Una triste vicenda lombarda, rispetto alla quale ho personalmente chiesto più volte di intervenire, supportato da pochi volenterosi consiglieri di opposizione. Registro, invece, che si vuole continuare così e che la posizione della destra regionale non è cambiata. Anzi. Dopo la presa di posizione del Tar, soprattutto i leghisti si dicono orgogliosi di una legge che discrimina e che penalizza gli operatori oltre che i clienti di un servizio utile per le persone che vivono lontano da casa. Poi parlano di politiche per la famiglia. L’importante è che la famiglia non sia extracomunitaria.

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