Lei era una bambina che qualunque collina
avrebbe voluto avere come sole.
Da tempo immemorabile era bella.
E più che una bambina era una stella.

Più che una stella era qualunque cosa.
Più di qualunque cosa era amorosa,
più di qualunque amore decorosa:
di tutto l’universo era la sposa.

E’ l’incipit di Aldo Nove, Maria, Einaudi. Un prezioso ritratto della «Madre di Betsabea e di Baranzate» (ma anche «Madre del Crocifisso e della strada/ che va dal tabaccaio a Primaticcio») che nasconde più di una sorpresa. Per il credente (di ogni credo, come precisa il suo autore) e per chi non lo è.

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