In un Consiglio comunale teso e partecipatissimo, la giunta Galbiati di Seveso ha approvato lo schema di accordo di programma con la Regione Lombardia per la realizzazione dei sottopassaggi viari al tratto cittadino delle Ferrovie Nord. Con buona pace di migliaia di cittadini e della volontà espressa dal Consiglio regionale nel dicembre dello scorso anno, nessun spazio è stato concesso alla possibilità di verificare davvero l’ipotesi di interrare la ferrovia. Un intervento certamente più costoso, ma decisamente migliore per risolvere i problemi viabilistici e per promuovere la qualità della vita nella cittadina brianzola. Come spesso accade in Regione, le ragioni del Consiglio sono perfettamente disattese dalla giunta regionale, che non le tiene in alcuna considerazione (dove è finito l’impegno per lo studio di fattibilità previsto nell’ordine del giorno di allora?). Se il Consiglio vota bianco, la giunta fa nero, in uno schema ormai consolidato (vedi alla voce Inzago). E il Consiglio regionale diviene ogni giorno di più un’aula sorda e grigia, ridotta a bivacco, senza che nessuno – a cominciare dal suo presidente, in questo momento impegnato in una curiosa tournée attraverso le province lombarde – ritenga di doverla difendere. A Seveso, per non essere da meno, si comportano nello stesso modo. A chi – come me – ieri sera ha avuto il piacere di partecipare, si è manifestata una volontà tetragona e insindacabile: insindacabile come il sindaco Galbiati, eletto grazie ad una campagna a favore dell’interramento, che ora governa perché l’interramento non si possa fare. In ragione di una coerenza che Galbiati deve avere imparato visitando il Pirellone.

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