Sicuramente vi sarà capitato di leggere sui giornali del braccio di ferro tra Regione e Governo sulla questione dell’inquinamento. Il Governo ha impugnato la legge regionale votata a novembre perché non poteva fare altrimenti, alla luce di alcuni elementi problematici in merito all’attribuzione delle competenze in materia di sicurezza e di salute pubblica (per farla breve: la Regione non può decidere un divieto di circolazione assoluto, superando Comuni e Prefetture). Cose che capitano a molte leggi regionali (ad esempio alla legge 12/2006, la seconda legge ‘Monza’). In questo caso, però, la Regione – in cerca di alibi per la propria inerzia nella lotta allo smog – ha preso il ricorso sul serio e ha stabilito di non poter applicare la legge, nemmeno nelle parti non impugnate. Ora, è il caso di precisare che la legge, finché la Suprema Corte non si esprime, è senza dubbio in vigore: primo elemento pretestuoso. E che nessuno, in subordine, vieta alle Regione di procedere a regolamentare la circolazione e a introdurre sanzioni e divieti temporanei, come ha sempre fatto: secondo elemento pretestuoso. I gruppi dell’Unione hanno anche presentato un progetto di legge di mediazione, che mettesse le cose a posto, ma la Giunta fa finta di niente: terzo elemento pretestuoso. La Regione non ha mai esitato, quando si trattava di conferenze stampa, a procedere in modo autonomo. Da due anni, però, nessun provvedimento che potesse anche solo sembrare impopolare è stato assunto: le ultime targhe alterne e gli ultimi interventi ‘coraggiosi’ risalgono all’inverno del 2005. Poi si è stabilito che tutto sommato il Pm10 andava bene anche così, perennemente sopra le soglie di attenzione. E i due piani anti-smog si sono rilevati perfettamente inutili e anodini: ora ne sta per arrivare un terzo dello stesso segno. E’ il caso di leggere le pagine di Milano da morire di Offeddu e Sansa (Bur) per farsi un’idea della qualità della proposta politica in campo ambientale della destra regionale. Oppure seguire il calvario di Croci – un nome, un destino -, l’assessore alla mobilità del Comune di Milano, alle prese con la monumentale ipotesi di delimitare la Cerchia dei Bastioni con il mitico ticket contro la congestione. A furia di ridurre l’area di questo provvedimento, Moratti e Croci rischiano di provvedere alla limitazione del traffico nei soli giardini di via Palestro: è il caso di informarli che lì, il traffico è già vietato. Non si sa mai.

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