Confermo. Per me il libro dell’estate è Peter Cameron, Un giorno questo dolore ti sarà utile, Adelphi. Sandro Veronesi non convince con Brucia Troia, né Vassalli entusiasma con L’italiano, una raccolta di racconti dedicata al nostro ‘tipo’, dall’ultimo doge al trasformista, da Crispi a Craxi, dalla femminista alla celebre tenzone Togliatti-Sofri. Piuttosto è il caso di leggere In viaggio con Alex, una monografia di Fabio Levi dedicata ad Alexander Langer: in tempi di Pd, tutto il suo pensiero vi sarà utile. Nello zaino o in valigia, va anche La casta, da leggersi con (dis)gusto. Chi ama la lettura (e la scrittura) non può dimenticarsi, facendo i bagagli, La valigia di mio padre di Orhan Pamuk. L’ultimo Luttazzi o i saggi di Richler possono essere utili per superare l’estate, mentre per i cultori della materia è imperdibile Massimo Cacciari, Tre icone: sempre che riusciate a «comprendere il comprehendere», come direbbe l’autore, consigliandosi. Per quanto riguarda il nuovo gruppo dirigente del Pd, meglio Nelle vene quell’acqua d’argento di Dario Franceschini rispetto a La scomparsa dell’alba di Walter Veltroni. Da ultimo, nella sezione ‘cult’, soprattutto se siete afflitti da ondate di incertezza e di confusione, vi segnalo che Bompiani – dopo un colpevole ‘sonno’ – ha ripubblicato Le mille luci di New York. Leggetelo: la vostra vita non potrà non cambiare.

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