L’immagine viene dal linguaggio calcistico. E’ il momento in cui si interrompe la monotonia, si rompono gli schemi, si prova l’azzardo (anche dopo il rimpallo, come la famosa rovesciata di Alex a San Siro). E fin qui ci siamo. Ma rovesciata si può dire anche bicicletta, e fa venire in mente la fatica e la passione (segnalo tra l’altro che è finalmente arrivato in commissione il mio progetto di legge sulla ciclabilità). E l’inventore della rovesciata si chiamava Carlo Parola, il cui nome fa pensare alla dimensione del dialogo e dell’ascolto. Ecco perché la rovesciata: che guarda anche alla rivoluzione copernicana, a un cambiamento radicale di prospettiva, con operazione inversa a quella kantiana (tanto per dire che si è studiato :). Da ultimo: rovesciare i rovesci, pensando alle elezioni, offre anche qualche speranza per il futuro, di cui sento personalmente un gran bisogno.

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