Dopo la martellata elettorale, mi sono detto: è il caso di cambiare registro. E ho pensato che il punto è che – soprattutto per quanto riguarda il Pd – non ascoltiamo le persone, i nostri elettori, nemmeno i nostri militanti. Per questo motivo, mi sono inventato quella che ho deciso di chiamare “la rovesciata”. Il nome la dice lunga: si tratta di una sorta di campagna elettorale, ma non per prendere i voti, bensì per raccogliere i problemi e le proposte. Si tratta di una campagna elettorale rovesciata, appunto, perché inizia dopo che i seggi sono stati chiusi. Si tratta di una prospettiva rovesciata, perché non andrò a comunicare il ‘verbo’ del Pd, ma ad ascoltare i suggerimenti e le indicazioni dei nostri elettori: che cosa si aspettano, cioè, dal nuovo partito. Si tratta di un percorso rovesciato, perché non si parlerà di forme, ma di contenuti, non di posti in questo o quel comitato promotore, ma di idee. Si tratta di una rovesciata, perché – per fare un ultimo esempio – sarò io ad intervistare i giornalisti. Si parte domani – con mezzi di fortuna che speriamo che di fortuna ne portino: della tournée e del suo evolversi sarete informati attraverso questo blog, in cui gli appunti che prenderò saranno puntualmente ripresi e interpretati.

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