Già dall’inizio di novembre mi è toccato sentire, da un’amica della sinistra radicale nota per la propria sicumera, che «beh, sì, insomma, Monza, si sa, è persa». La fonte era (come no?) uno molto informato. Da allora è stato un continuo gufare, soprattutto da parte di chi è convinto di saperla più lunga degli altri, di avere accesso a sondaggi esclusivi, di avere visto prima come andranno le cose. I gufi, di diverse specie, allignano un po’ dovunque, ma soprattutto a sinistra, e in particolare nell’area milanese, sembrano aver trovato il loro habitat ideale. Per quanto mi riguarda, ho una concezione un po’ diversa delle campagne elettorali. Fino a prova contraria, si possono vincere o perdere, e le variabili sono tante. Mi baso sui sondaggi – quelli veri, non quelli inventati di sana pianta dal padrino (vedi al post precedente) – ma soprattutto sulle sensazioni mie e dei compagni di avventura. E il clima, in città, come nel 2002, è ottimo. Consiglierei quindi a tutti di evitare di affidarsi al volo degli uccelli per vaticinare il risultato finale. Soprattutto se si tratta, appunto, di gufi. I quali entrano talmente nella parte che, quasi sempre, poi sperano che si perda sul serio per poter dire che avevano ragione. Perché sono i gufi (tautologici) della peggior specie…

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