E’ l’atmosfera che si sente nell’aria in questi giorni. Passata la tempesta del Pgt («odo augelli far festa»), ora si entra nel vivo della campagna elettorale monzese, che riveste un’importanza strategica per l’Ulivo e per l’Unione in tutto il Nord. Nel 2002 fu una vittoria sorprendente e simbolica: la prima, dopo la tragedia delle politiche del 2001. Ora, la destra farà di tutto per riprendersela, la città, grazie alle ingenti risorse che ha a disposizione e nonostante la carenza abbastanza evidente e ormai tradizionale di idee e di progetti per renderla migliore e più vivibile (a meno che qualcuno non intenda riesumare da un remoto cassetto l’incredibile boutade della metropolitana a fune, a cui il candidato sindaco avversario pare essere ancora molto affezionato). In questi giorni di preparazione della campagna, delle liste, delle proposte programmatiche condivise con i cittadini, l’impressione è quella di un caos calmo (tanto per non smentire la stagione degli ossimori): un periodo carico di tensione e di attesa. Una cosa è certa: noi ci siamo. E, alla fine, vedrete, che tutto andrà come deve andare.

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