Saprete certamente cos’è Contromano, la collana di Laterza dedicata ai punti di vista sulle città. Bene, una mia cara amica mi ha regalato Periferie a cura di Stefania Scateni, che vede la partecipazione, tra gli altri, dell’amico Gianni Biondillo. Con Gianni ne avevamo parlato, quando era stato a Monza alla Festa dell’Unità. Ed è la prima di una lunga serie di coincidenze. L’epigrafe è – l’ho usata anch’io di recente – «là dove c’è il pericolo, cresce anche ciò che salva» di Hölderlin. La terza coincidenza è che nell’introduzione si dice «non mi risulta che ci sia stato un politico che si sia ‘avventurato’ in una delle periferie della nostra città». Bene, proprio l’altra sera, in occasione del primo confronto tra Michele Faglia e i cittadini, Michele ha rilanciato un impegno sulle periferie, ch’era al centro del programma elettorale del 2002 e che ha visto numerose realizzazioni nei cinque anni del suo governo. Superare il concetto di periferia e dotare i quartieri di una nuova piazza, di una zona pedonale o ZTL e di un centro civico sono obiettivi ambiziosi: in alcune zone della città, già raggiunti, in altre, in via di realizzazione. Tra gli altri, segnalo il caso del quartiere Cederna, dove l’area del cotonificio diventerà, se mi passate l’espressione, il nuovo centro di una periferia che non lo è più. Certo, Monza non è Milano, né Napoli o Torino e le periferie sono più contenute e meno critiche. Ma l’impegno è proprio quello di estendere la qualità della vita dal centro storico, da anni lastricato di porfido, illuminato e ricco, a quei rioni della città dimenticati da troppo tempo. Ora non più.

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