Voto bipartisan in Consiglio regionale su Malpensa. Ieri è passato un ordine del giorno condiviso da maggioranza e minoranza, in cui vengono descritte le priorità dell’azione del governo regionale in collaborazione e in stretto collegamento con l’azione del governo Prodi. Nessuna contrapposizione con Fiumicino, nessuna terza pista, nessuna compagnia del Nord: piuttosto la volontà di ribadire l’importanza di Malpensa e di rilanciare, nel suo complesso, il sistema aeroportuale lombardo, sul quale c’è ancora molto da fare (provate a passare da un aeroporto all’altro, ci si può morire di vecchiaia). E, ancora, la necessità che la questione Alitalia sia affrontata seriamente e la possibilità che, se Alitalia non ce la dovesse fare e non intendesse investire sull’aeroporto varesino, la partita possa passare ad altre compagnie e altri operatori. Si tratta del punto che mi stava personalmente più a cuore, perché da che mondo è mondo un problema (Malpensa) non si risolve confondendolo tout court con un altro (Alitalia). Migliore in campo il consigliere Adamoli della Margherita: strepitoso il suo sottile elogio del Formigoni ‘presente’ (ieri era in aula: incredibile). A chi griderà all’inciucio, rispondo con il titolo del post, che ha una curiosa assonanza con lo scalo lombardo: chi pensa male, questa volta, si sbaglia di grosso. L’Unione ha presentato una sua proposta unitaria, l’ha discussa con la maggioranza, l’ha verificata al suo interno e ha votato il testo finale, che della nostra mozione iniziale riprendeva quasi interamente le proposte. Così si fa. Del resto, in termini non banalmente nominalistici, l’Unione si chiama così perché dovrebbe essere unita. Altrimenti, non ci saremmo capiti. Per altro, qualche ora dopo, la stessa Unione votava compattamente contro l’evanescente Piano socio-sanitario regionale, dimostrando che a volte si può andare d’accordo con la giunta, ma per il resto del tempo è più utile promuovere un’azione di opposizione. Documentata e “di governo”, come ci piace pensarla.

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