Walter Veltroni cita il cardinal Martini per spiegare la sua posizione sulla querelle Fiumicino-Malpensa oggi in un’intervista concessa a Repubblica. Parole equilibrate e l’impressione che si esca dal problema solo affrontandolo seriamente, nell’interesse nazionale, parlando con chiarezza della situazione di Alitalia – che c’entra con Malpensa solo fino ad un certo punto -, del destino dell’hub e più in generale del sistema aeroportuale lombardo e italiano. Perché oltre a Fiumicino a creare problemi a Malpensa c’è ancora Linate, non dimentichiamolo, e perché dopo tanti, tanti anni di governo Formigoni siamo ancora di fronte ad aeroporti che tra di loro non sono per nulla collegati. E Roma in tutto questo c’entra sì, ma c’entrano anche i servizi ferroviari (provate, per esempio, ad andare dalla Brianza a Malpensa con i mezzi, quando arrivate in aeroporto ci avrete messo lo stesso tempo che ci vuole a viaggiare fino a New York), i collegamenti viari, i sistemi della mobilità nel senso più vero. E ciò chiama in causa il ruolo della politica, quella vera, non quella delle tifoserie da stadio. Anzi, da aeroporto.

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