Nella Regione del paghi due ti ritrovi tre, la Commissione Attività produttive del Consiglio regionale ha licenziato oggi pomeriggio il Piano triennale del Commercio. Si era parlato – lo ha ricordato Ardemia Oriani, consigliere DS – di crescita ad impatto zero e dello sviluppo qualitativo del settore ma nel Piano regionale si trova soltanto il risultato del numero esagerato dei permessi già dati alle Grandi strutture di vendita. "Queste ultime, commenta Ardemia, non vengono in alcun modo fermate né disincentivate, e quindi porteranno, sulla base delle domande accolte, ad un incremento totale di 784.748 mq, ben più alto dell’incremento ‘sostenibile’ di 400.000 mq previsto dal vecchio piano". Nell’Iperlombardia, cioè, i grandi punti vendita sono stati già realizzati e la norma interviene a cose fatte. Per di più, segnaliamo che nel provvedimento viene ridotto il ruolo di programmazione territoriale delle Province, i cui piani del commercio diventano non vincolanti. A Monza ne sappiamo qualcosa. Tra il Rondò e il pazzesco centro commerciale di Cinisello, abbiamo già provato sulla nostra pelle la capacità di programmazione della Regione Lombardia, all’insegna della tutela del territorio e del basso impatto ambientale. In Regione la distribuzione è sempre più grande, la politica sempre più piccola.

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