Panzeri e Mirabelli duettano oggi sulle pagine milanesi di Repubblica per rilanciare un progetto dell’Unione in Lombardia dopo l’embrassons-nous di fine luglio, che ha visto DS e Margherita votare un ordine del giorno predisposto dalla maggioranza che regge Formigoni. Il tema, lo ricorderete, era quello delle infrastrutture e del federalismo fiscale, alla luce di un bipolarismo più responsabile e meno gridato. Si tratta certamente di una prospettiva che contiene spunti interessanti, ma che va riequilibrata con una maggiore attenzione, da una parte, al lavoro del governo Prodi e, dall’altra, con un chiaro riferimento ad un modello da costruire per il dopo Formigoni. L’obiettivo è rappresentare questa nuova Lombardia con il resto dell’Unione – essendo Ulivo e Unione due progetti assolutamente compatibili, anzi di più – esorcizzando non soltanto il pericolo inciucio (che personalmente mi atterrisce), ma anche l’incapacità di porsi come alternativa credibile a un modello, quello formigoniano, letteralmente esausto e in cerca di sponde un po’ dappertutto. C’è stato un dopo-Berlusconi, ci sarà anche un dopo-Formigoni. Riusciremo ad interpretarlo se sapremo costruire un progetto credibile e vincente. Il lavoro è appena iniziato.

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