L’anno scorso, il Consiglio regionale votò con una maggioranza risicatissima la legge urbanistica (12/2005). Un comma, per la precisione il comma 2 dell’art. 25, colpiva la città di Monza, rendendo di fatto vano il lavoro dell’amministrazione Faglia in campo urbanistico, inteso a ridare dignità a una materia bistrattata dalla precedente giunta di centrodestra. L’attuale assessore Boni ha ammesso in televisione (Report) che si è trattato di un dispositivo ad hoc. Una vergogna. A un anno di distanza, dopo che l’Amministrazione comunale di Monza si è rimessa ‘sotto’ e ha predisposto il Piano di governo del territorio a tempo di record, la Regione si accanisce ancora e, attraverso la nuova modifica della legge regionale adottata ieri in Giunta da Formigoni e dai suoi, cancella le salvaguardie, riducendo da cinque a tre anni il periodo di tutela: per Monza, di fatto l’unica città colpita da questo provvedimento, ciò significa che le salvaguardie non scadranno come previsto nel 2007, ma sarebbero già scadute dal 2005, essendo l’ultimo piano approvato del 2002. Un provvedimento grave, che rischia di aprire una fase di edificazione disordinata quando non selvaggia. Il provvedimento passerà in Commissione e in Consiglio e potete stare sicuri che venderemo cara la pelle. Non vorremmo infatti che qualcuno potesse pensare che la Regione legifera per fare gli interessi di qualcuno e che in tutto questo lavorio (che ricorda simultaneamente la tela di Penelope e quella del ragno) c’entrasse la questione della Cascinazza di Paolo Berlusconi. Sarebbe quasi scontato…

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