Sippor mi ha inviato uno dei "luoghi camuni" più curiosi degli ultimi tempi. Mi precipito a pubblicarlo: E’ curiosa la strategia del centrodestra sulle politiche scolastiche. Prendiamo la Lombardia. Formigoni, il mononucleare innamorato delle famiglie numerose, accarezza i figli altrui dispensando il buono scuola senza curarsi di guardare troppo (ci mancherebbe, è cattiva educazione) nelle tasche dei genitori. Che navighino nell´oro o annaspino nel carovita, il Celeste dispensa denaro pubblico come gli americani dispensarono cigarettes&chocolate. Berlusconi, cinque figli almeno su cui giurare e spergiurare, assicurata l’istruzione alla sua prole non va per il sottile e taglia del 40% i finanziamenti alle scuole italiane, passando alle mamme volenterose l´onere di provvedere alle spese ordinarie degli istituti taglieggiati, stimolando la nascita di un mercato nero delle torte al cioccolato per finanziamenti illeciti all´autonomia scolastica. Parola di Repubblica, s’intende il quotidiano, che lancia l´allarme dei presidi lombardi: "Possono salvarci solo i genitori" spiegano, che con i contributi volontari potranno coprire le spese per le fotocopie, le cartucce delle stampanti e i detersivi per le pulizie. Mamma Antonella, che non è Mamma Rosa e manda il ragazzino alle medie a Niguarda, intervistata racconta la sua ricetta salva-scuola: collette a Natale e torte per autofinanziarsi. Ecco. Il buono torta potrebbe essere l’idea del futuro per garantire la continuità del sistema di istruzione nazional-regionale. Attenzione ai monelli che cercheranno di accaparrarsi la fetta più grossa.

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