Domenica 5 febbraio, blocco del traffico. Formigoni annuncia anche la chiusura degli esercizi commerciali. Dopo avere difeso per mesi il piano di Zambetti (presentato il 4 agosto, giorno del mio compleanno…) sostenendone l’esaustività, in una settimana Formigoni si è deciso a (1) convocare gli enti locali, (2) approvare una legge da mandare in Parlamento sui filtri anti-particolato, (3) rilanciare la politica dei blocchi, (4) presentare finalmente una legge sull’argomento. Cosa è successo? Qual è la logica o, più modestamente, la psicologia di queste scoperte un po’ tardive? Semplice, il piano di Zambetti non solo non era esaustivo, ma andava corretto. Guarda caso con le proposte 1, 2, 3 e 4 che abbiamo sempre sostenuto noi, nelle parole del presidente, “sedicenti ambientalisti”. Peccato però che la soglia dell’inquinamento da polveri sottili sia superata puntualmente tutti i giorni della settimana. E’ un po’ come per il servizio di trasporto ferroviario: ora si ammette che qualcosa non va. Eppure bastava farsi un viaggio da Milano a Lecco per rendersene conto. A poco a poco, Formigoni decostruisce – si direbbe in filosofia – tutto se stesso. Che sia un passo verso l’abbandono del governo regionale?

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