Via libera della commissione regionale al provvedimento del buono scuola per il 2006, il contributo che la Regione Lombardia versa alle famiglie per il pagamento di tasse e rette scolastiche. Uno dei punti fermi della politica di Formigoni, che la maggioranza in Commissione ha celebrato come irrinunciabile strumento a garanzia della ‘libertà di scelta’ della famiglie lombarde. Piuttosto che scomodare la libertà preferiremmo che la Regione avesse a cuore un altro principio per noi altrettanto importante, che è quello dell’equità. Equità nelle scelte di governo e nella redistribuzione delle risorse pubbliche, dirottate con tanta enfasi verso famiglie benestanti e sottratte, dallo stesso Assessorato, alla formazione professionale, che sta vivendo una fase di profonda incertezza, dovuta alla scarsità di fondi messi a bilancio da Guglielmo. Basterebbe escludere dal rimborso le fasce di reddito più alte per recuperare ingenti risorse. Da destinare, come chiediamo da tempo, ai fondi regionali per il diritto allo studio; ed eventualmente ai corsi di formazione per i disabili o ai laboratori di recupero e sviluppo degli apprendimenti per i ragazzi più svantaggiati e in difficoltà, attualmente a rischio per carenza di risorse. Purtroppo le scelte di spesa della Regione stanno a dimostrare per l’ennesima volta come la reale mappa dei bisogni della Lombardia sia sconosciuta a chi ha il compito di amministrarla.

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